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PARROCCHIA DI SAN FRANCESCO
Piazza Savonarola
FIRENZE |
UNITALSI
Nella parrocchia fiorentina di San Francesco, il Gruppo UNITALSI è nato
con l’arrivo di Padre Damiano Bichi che, nel 1992, succedeva nella carica di
Parroco a Padre Maurizio Manfredi.
Poiché in tale periodo Padre Damiano era
stato eletto assistente spirituale della Sezione Toscana, alcuni parrocchiani, che
avevano già svolto volontariato nell’associazione, chiesero al loro "assistente
spirituale di sezione" e "parroco" di volerli costituire in un particolare gruppo:
Gruppo UNITALSI della Parrocchia di San Francesco.
Tale realtà si è con il tempo
ampliata ed è ancora attiva. Ogni anno il gruppo partecipa a varie manifestazioni e
pellegrinaggi nei Santuari Mariani.
Fu eletto segretario, Luciano Checcucci, che
tuttora presiede le riunioni mensili.
Il gruppo UNITALSI della Parrocchia collabora a fianco del parroco nelle realtà di volontariato e assistenza
agli infermi presenti sul territorio, oltre a partecipare alle varie manifestazioni
UNITALSI unitamente alla Sezione Toscana.
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U.N.I.T.A.L.S.I. sta per Unione Nazionale Italiana per il Trasporto degli Ammalati a Lourdes ed agli altri Santuari Mariani.
Con il tempo il “pellegrinaggio” si è esplicitato anche nel quotidiano e nei luoghi ove i volontari si trovano a vivere ricreando momenti di solidarietà e aiuto a chi più ne ha bisogno. Normalmente l'UNITALSI è nota soprattutto come l’organizzazione dei treni bianchi, ossia come l’Associazione dei grandi pellegrinaggi, che unisce sotto un’unica speranza cristiana gente di ogni età: anziani, giovani, bambini e intere famiglie, presente su tutto il territorio italiano, con 19 sezioni, 2 delegazioni estere e 280 sottosezioni e dove circa 100.000 volontari dedicano parte del loro tempo per gli altri, soprattutto per chi ne ha più bisogno, ossia come servizio attraverso cui incontrare Dio. Perché fare i pellegrinaggi ai santuari? Perché trasportare i malati e sottoporli alle sofferenze di un viaggio, a volte lungo, mentre più semplicemente potrebbero essere portati nella chiesa del posto, altrettanto reale "santuario" ?
Non è solo un costoso e inutile pietismo ?... tanto ... si va per essere miracolati, ma poi.... non succede niente ...!
Difficile rispondere a chi non ha mai partecipato ad uno dei viaggi con i treni bianchi.
Perché andare con i malati e i disabili? È vero che tutto ciò lo si può sperimentare e trovare anche a casa, ma, come ognuno di noi ha bisogno ogni tanto di un periodo di vacanza, di ferie, così un pellegrinaggio è un vero periodo di vacanze spirituali; quanto ai malati, essi si sentono i protagonisti e veramente per loro tali viaggi sono un momento di vacanza fisica oltre che spirituale, mai rinuncerebbero a quei pochi (o tanti) disagi che il viaggio richiede!
In questi viaggi siamo importanti e utili anche noi.
A volte bastano i piccoli gesti semplici, ma fatti di cuore! In questi viaggi i veri maestri di fede sono proprio i malati, è da essi che il volontario impara a ritrovare, rinnovare e aumentare la propria fede, ma anche semplicemente impara ad accettare la vita così come di volta in volta si presenta ad ognuno di noi con fiducia e speranza.
Questo è il vero miracolo che tutti quanti otteniamo ed è in realtà quello al quale aspiriamo.
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