PARROCCHIA DI SAN FRANCESCO
Piazza Savonarola

FIRENZE

AZIONE CATTOLICA


Un po’di storia…

ASSOCIAZIONE GIOVENTU’ FEMMINILE
di A.C. S. CHIARA
L’Associazione G.F. fu fondata nella Parrocchia di S. Francesco nell’anno 1931 con la sola sezione EFFETTIVE; solo nel 1932 venivano fondate le sezioni ASPIRANTI, BENIAMINE, PICCOLISSIME; la G.F. fu messa sotto la protezione e le fu dato il nome di S. Chiara.
In un primo tempo le giovani di A.C. ebbero la loro sede presso le Suore di Nevers, poi presso le Suore Mantellate in Via Leonardo da Vinci; finalmente ebbero in Parrocchia la loro sede definitiva.
Nel 1932 veniva istituita la Schola Cantorum fra le giovani di A.C.
Dal 10 al 24 gennaio del 1937 fu tenuto il primo Congresso Eucaristico Parrocchiale. Dal 1931 al 1938 due giovani dell’Associazione lasciavano l’A. C. per fare vita religiosa: Luisa Corti che veniva accolta fra le Suore Francescane Missionarie di Egitto e la Sig. Isabella Del Campana che prendeva l’abito delle Suore Riparatrici.
Dopo l’inizio della guerra e l’avvicinarsi dello stato di emergenza, l’attività fu forzatamente ridotta. Alcune associate si allontanarono da Firenze per lo sfollamento e perciò tutte le adunanze da settimanali diventarono quindicinali e, nell’ultimo anno di guerra, furono ancora più rade, ma dopo la liberazione della città, nell’autunno del 1944, fu riorganizzata tutta l’ A. C. parrocchiale e fu ripresa l’attività.



A questo punto non possiamo non ricordare un esempio tanto luminoso nella storia della nostra Associazione: il sacrificio della Beniamina AC Lucilla Ienna. Nata il 3 novembre 1934 e morta in un bombardamento aereo a Ronta di Mugello, dove era sfollata con la famiglia, il 25 maggio del 1944. La piccola Lucilla cominciò a soli sei anni a frequentare la scuola parrocchiale di catechismo e la sezione delle BENIAMINE. Qui Lucilla cominciò veramente la sua ascesi sforzandosi, giorno per giorno, di diventare la copia di quel Gesù che amava tanto. Non faceva grandi cose, ma sapeva offrire al "suo Gesù" fioretti, sacrifici e tanti piccoli atti d’amore. In un piccolo quaderno dove Lucilla scriveva le promesse fatte a Gesù si legge: "... non farò più la dispettosa e l’egoista e farò quello che Tu vuoi, perché ti amo proprio tanto, ... pur di andare in Paradiso vicino a Gesù studierò il catechismo e farò la Tua Volontà". Così viveva Lucilla: ininterrottamente vicino a Gesù, a Lui pensava, a Lui domandava consigli. Ogni mattina faceva la Santa Comunione. Nel bombardamento di Ronta del 25 maggio 1944 Lucilla con la mamma e la sorellina Dafne rimase sepolta sotto le macerie. La sorellina trovò istantanea morte e Lucilla, gravemente ferita, fu trasportata all’ospedale dove, dopo tre ore di agonia, in piena lucidità di mente, con serenità e fortezza esemplari, moriva, sollevando come in un’estrema offerta le piccole braccia e mormorando serena, con voce chiara: "Tutta la tua Santa Volontà". Il Sacerdote che assistette la piccola in punto di morte disse come essa fu fino all’estremo di edificazione per tutti. Lucilla visse con intensità e totalità la realtà del messaggio di Cristo! Dopo aver incontrato Cristo con la prima comunione, essa visse un rapporto intimo e reale con Gesù; rapporto che divenne impegno di preghiera e sacrifici, e assunse sempre più dimensioni universali: i suoi giorni furono intessuti di fioretti e sacrifici per consolare Gesù, per ottenere la conversione di tutti i peccatori, per chiedere la pace nel mondo.
Nel 1945  prendeva vita in Associazione, secondo le disposizioni impartite dal Centro Nazionale, una nuova Sezione: la sezione GIOVANISSIME, creata come ponte fra la sezione ASPIRANTI e le EFFETTIVE. Dopo lo sfasamento causato dal passaggio del fronte e dall’immediato dopoguerra, ricominciava in questo periodo l’attività. Particolarmente degna di ricordo è la  costante attività svolta dalla Schola Cantorum della quale facevano parte le Giovani di A. C. e diretta dal P. Clementino Terni; Il 12 gennaio del 1946, dato che per il Parroco era cosa gravosa mantenere l’assistenza di tutte le Associazioni parrocchiali, diveniva assistente della G. F. l’allora Viceparroco P. Maurizio Manfredi. Continuò cosÌ fino agli anni ‘60, poi tutto entrò in un vero turbine di conferenze, riunioni e nell’assestamento tutto fu risistemato in modo funzionale per quei tempi.


ASSOCIAZIONE GIOVANILE SAN FRANCESCO
In un vecchio libro di verbali, scritto da mano di ragazzo leggiamo: "Domenica 19 Novembre 1933 si riunivano per la prima volta i componenti del Circolo Giovanile San Francesco, Sezione Aspiranti. Il Delegato Diocesano Dottor Raffaello Torricelli ci illustrava il nostro motto “preghiera, azione, sacrificio” e faceva divertire i ragazzi insegnando loro bei canti. Poi si presentava il nostro assistente Padre Francesco Pobitzer, e davano i loro nomi quali Aspiranti: Palmieri, Bazzocchi, Cerrata, Lenzi, Ricci, Marliani, Mazzi, Mazzini, Bassotti, Caporali, Papini, Urso, Taddei, Mordini, Siemoni, Taddei, Marinelli, e i tre fratelli Desideri: Paolo, Mario e Eugenio."
L’11 febbraio 1934 l’Associazione celebrò la sua prima Festa della Tessera, alla fine del primo anno sociale il bilancio era lusinghiero: il numero dei ragazzi era cresciuto e l’Associazione si era fatta già un buon nome in campo diocesano.
Col 1935 e 1936 il numero dei ragazzi salì a 100.
Nel 1942 sia la sezione Aspiranti sia quella degli Effettivi aveva raggiunto un buon livello, ma la guerra divampava ed i suoi terribili effetti si fecero sentire!
L’occupazione tedesca, le chiamate alle armi, la lotta partigiana, il passaggio del fronte, dispersero l’Associazione.
Nell’agosto del 1944, dopo la liberazione, furono ripresi i contatti tra gli associati ma erano pochissimi e portavano i segni dei tremendi giorni trascorsi. Il senso di risveglio che la liberazione aveva portato, la speranza rinata di giorni migliori portò alla reale rinascita e fu quello per l’Associazione un momento difficilmente ripetibile: lotte, iniziative, speranze, realizzazioni.
L'ORA NOSTRA - ANNO I N.1 FIRENZE 5 OTTOBRE 1947 PERIODICO DELLA G.A.C. S. FRANCESCO una copia L. 10
Possiamo dalle opere risalire immediatamente alle idee ed ai principi animatori. La nostra nuova opera, che veramente rallegra noi giovani sempre desiderosi di novità, è frutto di un’idea di gioventù e sistemata su principi di una giovinezza perenne. Il nostro giornale è l’espressione della giovinezza e non si presenta con un semplice saluto, ma subito con una comunicazione di vita in stretta coerenza con i bisogni dell’ora presente. L’entusiasmo ragionato non impedisce di avere una reale concezione della vita, anzi solleva questa realtà, che può presentarsi priva di nobili aspirazioni, in una sfera giovanilmente idealizzata, piena di vigore e di serenità. Una vibrante schiera di giovani rasserena, muove, tutti lo sanno, e noi dobbiamo riprodurre fedelmente quelle vibrazioni per dimostrare che le doti proprie di tutti i giovani, esuberanza di entusiasmi, profumo di età, hanno la loro sostanza in principi che non muoiono, da noi conquistati per comunicarli. Questa comunicazione sarà una manifestazione semplice e concreta delle nostre salde convinzioni, prodotto di sacrifici, di lotta e di preghiere e per questo apertamente confessiamo di volerci imporre. Non è questa una pretesa, è l’eredità lasciata da Cristo. A noi giovani ripugna operare nel silenzio e assolutamente non permettiamo che quella reale e cattolica eredità si trasmetta sotto l’alone di un segreto di razza. Insegnare, manifestandosi ! Dalle manifestazioni risaliranno al pensiero, alla Dottrina che supera ogni erudizione ed esula da individuali interpretazioni: il Vangelo è vita e come tale non si analizza, ma si trasmette vivendolo ed osservandolo alla lettera. Vita è il nostro libro, Vita il simbolico grido che erompe dai nostri petti; come non possiamo non vivere e far vivere? Un libro superficialmente letto e una vita superficialmente vissuta lasciano indifferenti, ma il veder vivere rimane impresso, quasi fotografato nell’intimo di chi ci guarda: VIVIAMO ! Solo così dimostreremo di aver compreso l’esigenza dell’ora nostra. Non ci resta che generosamente rispondere attraverso le pagine del nostro giornale, che non è un simbolo di risorgimento ma documento di una continuità di vita.
GIOVANI DI COVERCIANO VENITE: RIUNIONE DI VITA
A COVERCIANO IL 19 OTTOBRE: LA DISCUSSIONE DEI NOSTRI PROBLEMI
IL CONSIGLIO
Così gli anni 1946-1947 furono tra i più belli. Il Vice Parroco, padre Maurizio Manfredi, aveva assunto le funzioni di Assistente degli Juniores.
Il lavoro compiuto dava i suoi frutti,  Alighiero Taddei, uno degli anziani dell’Associazione, vestiva l’abito talare e, in Roma, iniziava la preparazione al Sacerdozio; nel novembre 1947 durante una riunione padre Maurizio, con voce commossa, annunciò che un altro, Gianfranco Mattesini, il Vice-Presidente, avrebbe lasciato l’Associazione per salire al monte della Verna e vestire l’abito francescano.
Sempre nel 1948 l’Associazione partecipò al Convegno di Bologna della G.I.A.C. ed alla grande adunata dei baschi verdi in Roma, culminata nella solenne udienza del Santo Padre, in Piazza San Pietro.
Nell’ottobre 1949, padre Pio Minozzi lasciava la Parrocchia e gli succedeva come Parroco, padre Maurizio Manfredi, che però conservò le funzioni di Assistente della Sezione Effettivi, e della Sezione Aspiranti.
Nell’ottobre 1958, Mario Bertini assunse le funzioni di Presidente, e Roberto Vanni quelle di Delegato Aspiranti.
“Agli amici di oggi vorrei dire di tener presente la storia. Agli amici di ieri vorrei ricordare che l’Associazione è una grande comunità a cui essi stessi appartengono. Comunità di vita e di preghiera che lega tutti quanti, sacerdoti e laici, vivi e defunti, presenti ed assenti, nel segno di una testimonianza che si ripete invariata nel tempo. Questa è l’Associazione: il rapporto che abbiamo stabilito con essa non si cancella col passar del tempo o con l’affievolirsi dei ricordi”
(Cfr. Venticinquesimo, 1933-1958, Mario Bertini, p. 15)

GLI ADULTI
Si legge in vecchi registri:
" A dì 13 novembre 1932, ha avuto luogo la costituzione dell’Associazione tra gli Uomini Cattolici di questa Parrocchia."
"A dì 22 dicembre 1932, Monsignor Elia Dalla Costa, Arcivescovo di Firenze, a norma degli Statuti di A.C., ha nominato in data odierna, Presidente della nostra Associazione il Confratello Domenico Del Campana..."
Con cadenze regolari sono registrate riunioni e conferenze.
L’Associazione delle Donne Cattoliche sembra non aver lasciato documenti propri, diversi da quelli dell’Associazione della Gioventù Femminile, almeno fino ad anni pre-Concilio.

Si arriva agli anni del Concilio e post-Concilio fino ai giorni nostri, quando ormai non ci sono più molte suddivisioni, ma solo A.C.R. (ragazzi) e A.C. (adulti).
Abbiamo operato, con le nostre forze ma soprattutto coadiuvati da Padre Maurizio che, in quei trent’anni e più, ha curato profondamente sia la preparazione sia la partecipazione di tutti noi alle varie realtà e necessità presenti in Parrocchia.
In effetti Padre Maurizio coltivò in modo speciale l’A.C., perché aveva visto in essa uno strumento per formare e responsabilizzare i laici.
Uno dei frutti evidenti di questa attenzione da parte del Parroco si è visto anche nel fatto che dal nostro gruppo di Parrocchia sono stati scelti ben 4 presidenti diocesani: Umberto Santarelli, Arles Santoro, Mauro Garuglieri e Francesco Michelazzo.
E quanto ha lavorato con i ragazzi il nostro Alberto Galli! Si può dire che egli era l’ombra del Padre Maurizio. Dove occorreva il laico ecco che compariva Alberto: sempre pronto ad aiutare a fare i compiti, a organizzare qualche cosa in teatro, a tirare al pallone, e a portarci alle funzioni!

Oggi cerchiamo di continuare in quella gloriosa tradizione, ma non è molto facile: i tempi sono cambiati, ma soprattutto è cambiata la nostra disponibilità di laici di parrocchia. Dovremo provvedere ad un rafforzamento sia di AC Ragazzi sia di AC Adulti.

Per ora cerchiamo di curare gli incontri del dopo-Cresima e la partecipazione agli Incontri Biblici che si tengono circa ogni quindici giorni, ma ... C'È TANTO DA FARE!
 
 
 
 

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